La congiuntivite nei gatti

La congiuntivite nel gatto è un’infiammazione oculare molto comune che può colpire qualsiasi razza e a ogni età. Le cause possono essere virali, batteriche o allergiche, ma con la giusta diagnosi e un trattamento tempestivo è possibile evitare complicazioni e proteggere la vista del tuo micio.

L’essenziale (TL;DR):

  • Sintomi tipici: arrossamento, secrezioni, gonfiore e fastidio agli occhi
  • Cause più comuni: virus, batteri, allergie o irritazioni
  • Cura e prevenzione: colliri mirati, igiene oculare e controllo veterinario

I sintomi della congiuntivite del gatto

I sintomi possono variare a seconda della causa sottostante, ma ci sono alcuni segni comuni che indicano la presenza della congiuntivite.

  1. Arrossamento degli occhi o iperemia: gli occhi possono apparire arrossati o infiammati, con vasi sanguigni più prominenti.
  2. Secrezione oculare: le secrezioni sono generalmente abbondanti e frequenti, di colore giallo o verde, con una consistenza da densa e purulenta ad acquosa.
  3. Gonfiore delle palpebre o edema palpebrale: le palpebre possono apparire gonfie e infiammate. In casi gravi, l'infiammazione può causarne la chiusura parziale o completa, limitando la vista.
  4. Prurito e fastidio: l'animale può grattarsi o strofinarsi gli occhi frequentemente.
  5. Lacrimazione eccessiva o epifora: produzione eccessiva di lacrime (il pelo attorno agli occhi risulta bagnato).
  6. Sensibilità alla luce o fotofobia: i gatti possono mostrare una maggiore sensibilità alla luce e preferire ambienti più bui.
  7. Strabismo: l'animale potrebbe avere difficoltà a tenere gli occhi aperti o potrebbe strizzare gli occhi frequentemente.
  8. Visibilità della terza palpebra: la terza palpebra (membrana nittitante) può diventare più visibile o addirittura coprire parzialmente l'occhio.
  9. Segni sistemici (in caso di infezione grave): in alcuni casi, soprattutto quando la congiuntivite è causata da infezioni sistemiche come quelle virali, possono comparire sintomi aggiuntivi come febbre, starnuti, tosse e letargia.

La congiuntivite nei gatti cuccioli

La congiuntivite negli esemplari di cucciolo di gatto è una condizione comune, ma può essere particolarmente preoccupante data la loro vulnerabilità: i gattini hanno un sistema immunitario ancora in fase di sviluppo e possono contrarre infezioni durante il parto o tramite l'assunzione di latte materno (gli agenti patogeni comuni includono il virus dell'herpes felino (FHV-1) e batteri come Chlamydophila felis e Mycoplasma spp.).

Inoltre, la congiuntivite potrebbe essere dovuta a malformazioni congenite o anomalie anatomiche: alcuni cuccioli nascono infatti con difetti anatomici delle palpebre o dei dotti lacrimali che li rendono più predisposti a questo disturbo.

Perché il mio gatto ha sempre le caccole agli occhi?

La presenza di secrezioni oculari nei gatti può essere normale, ma può anche indicare un problema come la congiuntivite. Si considerano normali secrezioni oculari presenti in piccole quantità, accumulate in generale durante il sonno, con una consistenza semisolida e non troppo appiccicosa e di colore da trasparente a biancastro o marrone chiaro.

E il raffreddore?

Il raffreddore nei gatti e la congiuntivite sono strettamente collegati, principalmente a causa delle infezioni virali che possono colpire sia le vie respiratorie sia gli occhi.

I virus che causano il raffreddore nei gatti, come l'FHV-1 e l'FCV, possono infettare anche la congiuntiva portando all'insorgere della congiuntivite, che si manifesta con arrossamento, gonfiore e secrezione oculare. Le infezioni virali possono predisporre i gatti a infezioni batteriche secondarie che colpiscono gli occhi, aggravando i sintomi della congiuntivite.

gatto marrone

Le cause della congiuntivite felina

La congiuntivite nei gatti può essere causata da vari fattori, che includono infezioni, allergie, irritazioni e condizioni sistemiche. Scopri le principali cause.

Infezioni virali, batteriche, fungine e allergie

Tra le infezioni virali più frequenti:

  • Virus dell'herpes felino (FHV-1): tra le cause più comuni, questo virus può provocare rinotracheite virale felina, che colpisce le vie respiratorie superiori e gli occhi.
  • Calicivirus felino (FCV): un altro virus comune che causa sintomi respiratori e può anche colpire gli occhi.

Tra le infezioni batteriche più comuni:

  • Chlamydophila felis: un batterio che spesso causa congiuntivite purulenta e può essere trasmesso tra gatti.
  • Mycoplasma spp.: un altro batterio che può infettare la congiuntiva e causare infiammazione.

Sebbene meno comuni, alcune infezioni fungine possono causare congiuntivite nei gatti, soprattutto in quelli con un sistema immunitario compromesso.

Le allergie più frequenti, invece, sono:

  • Pollini, polvere, muffe: gli allergeni ambientali possono causare reazioni allergiche che portano a congiuntivite.
  • Prodotti chimici: prodotti per la pulizia, profumi o fumo di sigaretta possono irritare gli occhi dei gatti.

Irritazioni, traumi e reazioni avverse a farmaci o trattamenti

Tra le cause della congiuntivite troviamo irritazioni da corpi estranei, come polvere, sabbia o piccoli detriti possono entrare negli occhi e causare irritazione e infiammazione e traumi, come graffi o lesioni agli occhi possono provocare congiuntivite.

Inoltre, alcuni farmaci o trattamenti topici possono causare reazioni avverse che portano a congiuntivite.

Cheratocongiuntivite secca, patologie sistemiche e parassiti

Un'altra causa come è la cheratocongiuntivite secca, condizione nota anche come sindrome dell'occhio secco, che si verifica quando c'è una produzione insufficiente di lacrime, causando infiammazione e irritazione della congiuntiva e della cornea.

Tra le patologie sistemiche:

  • FIV (virus dell'immunodeficienza felina): può causare una riduzione della funzione immunitaria, rendendo i gatti più suscettibili a infezioni oculari.
  • FeLV (virus della leucemia felina): anche questo virus può compromettere il sistema immunitario e portare a congiuntivite.

Infine, esiste un parassita in grado di provocare la congiuntivite:

  • Thelazia callipaeda: un verme che può infestare gli occhi dei gatti, causando irritazione e infiammazione.

Quanto dura congiuntivite gatto?

La durata della congiuntivite nel gatto può variare notevolmente a seconda della causa sottostante, della gravità dell'infezione e dell'efficacia del trattamento. In generale, può durare da alcuni giorni fino a diverse settimane o più.

La durata della congiuntivite dipende in gran parte dalla causa sottostante dell'infezione. Ad esempio:

  • Congiuntivite virale: l'herpesvirus felino può causare congiuntivite ricorrente, che può durare per lunghi periodi o diventare cronica.
  • Congiuntivite batterica: con un trattamento antibiotico appropriato, può essere trattata in una o due settimane.
  • Congiuntivite allergica: se il gatto è esposto all'allergene scatenante, può persistere fino alla rimozione della fonte di allergia.

La tempestività e l'efficacia del trattamento possono influenzare significativamente la durata della congiuntivite. Un trattamento precoce e appropriato può contribuire a ridurre i sintomi e accelerare il recupero.

Il sistema immunitario del gatto può influenzare la durata e la gravità della patologia. Gli individui con un sistema immunitario più forte possono essere in grado di combattere l'infezione più rapidamente rispetto a quelli con un sistema immunitario compromesso.

In alcune situazioni, la congiuntivite può portare a complicazioni come ulcere corneali o danni permanenti agli occhi, che possono influenzarne la durata e la gravità.

Cosa fare in caso di sospetta congiuntivite

Alla comparsa di sintomi oculari (secrezioni, arrossamento, gonfiore), è fondamentale agire subito:

  • Isola il gatto da altri animali per evitare contagio tra felini
  • Pulisci delicatamente l'area oculare con soluzione fisiologica sterile
  • Evita che il gatto si gratti con le zampe o superfici ruvide
  • Rivolgiti tempestivamente al veterinario per un esame oftalmico completo, inclusi test con fluoresceina e tampone oculare per PCR
  • Segui scrupolosamente la terapia prescritta (colliri, pomate, trattamenti sistemici)

Un’indagine retrospettiva ha evidenziato che i virus FCV e FHV sono tra i principali agenti riscontrati nei pannelli oculari felini, spesso in associazione con Mycoplasma.
Inoltre, uno studio su gatti in ricovero ha rilevato che circa il 20 % dei soggetti positivi presentava Mycoplasma come agente concomitante.
È altresì importante limitare lo stress ambientale poiché il virus herpes felino può riattivarsi in condizioni di malessere.

Differenze con orzaiolo, blefarite e terza palpebra

Quando l’occhio del gatto mostra sintomi oculari, è utile distinguere le condizioni più frequenti:

Condizione Parte coinvolta Caratteristiche distintive
Orzaiolo (hordeolum) Margine palpebrale Nodulo doloroso, gonfiore locale, pus sporadico
Blefarite Margine palpebrale Infiammazione cronica del bordo palpebrale, spesso con croste e prurito
Problemi della terza palpebra Membrana nittitante interna Sporgenza visibile della membrana (terza palpebra), talvolta associata a congiuntivite secondaria

Ad esempio, un orzaiolo usualmente si manifesta come un punto gonfio caldo e doloroso al margine palpebrale, mentre la blefarite cronica può essere correlata a disfunzioni delle ghiandole palpebrali o ad allergie. Nei casi in cui la terza palpebra diventa prominente, è spesso segno di irritazione o processo infiammatorio sottostante.

Inoltre, la congiuntivite felina ricorrente può coesistere con lesioni corneali croniche come sequestri congiuntivali: uno studio recente ha descritto cinque casi di sequestri congiuntivali in gatti, sottolineando che questa condizione è spesso sottodiagnosticata e può peggiorare la prognosi visiva.

Una diagnosi differenziale accurata richiede un esame clinico approfondito e, se necessario, test diagnostici come tamponi oculari, biopsie o esami sierologici. È importante consultare un veterinario esperto per una valutazione completa e per determinare il trattamento più adeguato.

Come si cura la congiuntivite del gatto?

gatto

Il trattamento della congiuntivite nel gatto dipende dalla causa sottostante e dalla gravità dei sintomi. Consigliamo sempre di consultare un veterinario per una diagnosi accurata e un piano di trattamento appropriato. Ecco gli approcci comuni:

Farmaci topici, trattamento orale e trattamenti complementari

  • Colliri o pomate antibiotiche: se la congiuntivite è causata da un'infezione batterica, il veterinario potrebbe prescrivere un collirio o una pomata antibiotica da applicare direttamente sugli occhi del gatto.
  • Colliri antivirali: se la congiuntivite è causata da un'infezione virale, possono essere prescritti colliri antivirali per aiutare a controllare la replicazione virale e ridurre l'infiammazione.
  • Colliri antinfiammatori: per ridurre il gonfiore e l'irritazione degli occhi, possono essere prescritti colliri antinfiammatori.

Se l'infezione è particolarmente grave o sistemica, il veterinario potrebbe prescrivere farmaci antinfiammatori o antibiotici da somministrare per via orale o iniettabile. Potrebbero essere previsti anche trattamenti complementari, come ad esempio:

  • Lacrime artificiali: se il gatto ha gli occhi secchi o la produzione lacrimale compromessa, possono essere prescritte lacrime artificiali per mantenere gli occhi ben idratati.
  • Compressa calda: l'applicazione di una compressa calda sugli occhi del gatto può aiutare ad alleviare il disagio e a sciogliere eventuali croste o detriti.

Se la congiuntivite è causata da allergie o altre condizioni sottostanti, il veterinario potrebbe raccomandare trattamenti specifici.

Igiene e prevenzione

Durante il trattamento, è importante mantenere puliti gli occhi del gatto, rimuovendo delicatamente le secrezioni e pulendo l'area intorno agli occhi.

Se il gatto è stato diagnosticato con una condizione che aumenta il rischio di congiuntivite ricorrente, come l'herpes virale felino, potrebbe essere necessario un trattamento a lungo termine o profilattico.

Per prevenire e gestire la congiuntivite felina, è fondamentale mantenere una buona igiene oculare. Utilizzare un panno morbido e umido per rimuovere delicatamente eventuali secrezioni può aiutare a prevenire l'irritazione e l'infezione.

È importante evitare l'uso di garze o materiali abrasivi che potrebbero danneggiare la delicata superficie oculare. Inoltre, è consigliabile evitare l'automedicazione con farmaci destinati agli esseri umani, poiché potrebbero essere dannosi per il gatto.

Per ridurre il rischio di congiuntivite nei gatti, è importante adottare alcune buone pratiche quotidiane. Mantenere l'ambiente domestico pulito e privo di polvere, evitare l'esposizione a sostanze irritanti come deodoranti per ambienti o fumi e garantire una dieta equilibrata possono contribuire a rafforzare il sistema immunitario del gatto.

Inoltre, è consigliabile evitare situazioni di stress, poiché possono indebolire le difese naturali dell'animale.

Monitoraggio e follow-up

Anche se la congiuntivite felina può sembrare una condizione minore, è essenziale monitorare attentamente l'evoluzione dei sintomi. Se dopo alcuni giorni di trattamento non si osservano miglioramenti o se i sintomi peggiorano, è fondamentale consultare nuovamente il veterinario. Un controllo tempestivo può prevenire complicazioni e garantire una guarigione completa.

L'assicurazione per il tuo gatto è essenziale per garantire cure mediche di qualità e proteggere il tuo amico peloso da spese impreviste. Investire nei pacchetti assicurativi di Santévet può offrire tranquillità e assistenza finanziaria in ogni condizione, anche per la congiuntivite.

Come disinfettare l'occhio di un gatto?

pulizia degli occhi del gatto

Prima di applicare qualsiasi medicinale, è importante pulire delicatamente l'area intorno agli occhi del gatto affetto da congiuntivite per rimuovere eventuali secrezioni o detriti.

È bene farlo con delicatezza e utilizzando prodotti specificamente indicati per la pulizia oculare felina, come soluzioni saline sterili, da applicare su un dischetto di cotone o una garza sterile. Assicurati di utilizzare un nuovo dischetto di cotone o una nuova garza per ogni occhio per evitare la trasmissione di eventuali infezioni.

Consiglio Santévet: quando pulisci gli occhi del gatto, applica un panno caldo umido per 30–60 secondi prima di rimuovere le secrezioni; ciò ammorbidisce le croste rendendone la rimozione più delicata e riducendo il rischio di irritazione traumatica.

E la congiuntivite del cane?

La congiuntivite nei cani e nei gatti condivide alcune somiglianze nei sintomi e nelle cause, ma ci sono anche differenze significative dovute alle differenze anatomiche e fisiologiche tra le due specie.

L'anatomia oculare è diversa: mentre i gatti hanno occhi più grandi e sporgenti, con palpebre più sottili e una terza palpebra più piccola e meno evidente, i cani hanno palpebre più spesse e robuste e una terza palpebra più prominente e mobile.

Le cause comuni di congiuntivite nei cani includono infezioni batteriche, allergie, irritazioni da corpi estranei, traumi e anomalie anatomiche, mentre nei gatti includono infezioni virali, batteriche, allergie, la micosi della tigna, irritazioni da corpi estranei e anomalie anatomiche.

È contagiosa per l’uomo? Rischi e chiarimenti

La congiuntivite felina è generalmente causata da infezioni virali o batteriche specifiche per i gatti, come l'herpesvirus felino (FHV-1) o il calicivirus felino (FCV). Questi patogeni non sono zoonotici, ovvero non si trasmettono all'uomo. Tuttavia, alcune infezioni oculari nei gatti possono essere causate da agenti patogeni che, sebbene rari, sono in grado di infettare anche l'uomo. È il caso, ad esempio, di alcune specie di Chlamydia, che possono causare congiuntivite sia nei gatti che nell'uomo.

Diversi studi recenti hanno confermato la possibilità di contagio zoonotico, specialmente nei soggetti immunodepressi o che vivono a stretto contatto con felini non trattati.

Un’analisi pubblicata su Veterinary Microbiology nel 2024 ha evidenziato che C. felis può sopravvivere per alcune ore sulle superfici e venire trasferita attraverso mani contaminate o secrezioni oculari. L’infezione umana, pur rara, tende a manifestarsi con sintomi simili a una congiuntivite batterica comune: arrossamento, prurito, secrezione mucopurulenta e gonfiore delle palpebre.

Inoltre, uno studio condotto dal Department of Infectious Diseases, University of Edinburgh (2024) ha documentato che il rischio di contagio aumenta in ambienti con più animali non vaccinati o in rifugi con scarsa igiene oculare. La prevenzione passa quindi attraverso la pulizia regolare delle lettiere, la disinfezione delle superfici e l’uso di guanti monouso durante la somministrazione dei farmaci oftalmici.

Questo studio evidenzia la possibilità di trasmissione zoonotica di Chlamydia felis dai gatti domestici all’uomo, con conseguente congiuntivite follicolare cronica.”
– Hughes et al., Zoonotic transmission of Chlamydia felis from domestic cats; a case series of chronic follicular conjunctivitis in humans, 2024, Eye (Lond.), PMID: 38660577

Per minimizzare il rischio di trasmissione, è importante adottare buone pratiche igieniche, come lavarsi le mani dopo aver toccato gli occhi del gatto o aver pulito le sue secrezioni oculari. Inoltre, evitare il contatto diretto con gli occhi del gatto durante episodi di congiuntivite può ridurre ulteriormente il rischio di trasmissione di infezioni.

In ambienti con più gatti, come rifugi o colonie, è essenziale isolare i gatti infetti per prevenire la diffusione dell'infezione. La disinfezione regolare degli ambienti e l'uso di dispositivi di protezione individuale da parte del personale possono contribuire a limitare la trasmissione di patogeni.

Fonti:

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC11040131/

https://pmc.ncbi.nlm.nih.gov/articles/PMC11898017/

https://www.veterinaryworld.org/Vol.16/April-2023/15.pdf

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