Che cos'è la tigna del gatto?

La tigna è una micosi comune nei gatti e si diffonde facilmente. Riconoscerla presto è essenziale per tutelare la salute dell’animale e dell’uomo. In questo articolo scoprirai i fattori di rischio, i metodi di diagnosi della tigna e le cure più efficaci per ottenere un esito positivo.

L’essenziale (TL;DR):

  • Sintomi principali e fattori di rischio
  • Diagnosi della tigna con metodi clinici e molecolari
  • Somministrazione di farmaci antifungini e misure necessarie

Come si vede se il gatto ha la tigna?

Secondo un articolo scientifico del 2023, Microsporum canis è il principale agente della dermatofitosi felina, responsabile di oltre il 90% dei casi, soprattutto in ampie popolazioni di randagi e in presenza di condizioni igieniche scarse. Questi fattori ambientali favoriscono la diffusione della malattia tra gatti e uomo.

Alcuni fattori ambientali — come ampie popolazioni di randagi e condizioni igieniche scarse — favoriscono la diffusione. La diagnosi della tigna si basa su metodi come coltura fungina, lampada di Wood, esame microscopico o test molecolari.

Clinicamente, la tigna si manifesta con lesioni cutanee circolari, alopecia, desquamazione e prurito. Le lesioni possono iniziare come piccole aree eritematose e poi espandersi, spesso assumendo un aspetto caratteristico a forma di anello.

I sintomi della tigna: malattia del pelo e lesioni

  • Lesioni circolari con perdita di pelo centrale
  • Alterazioni della struttura del mantello, che appare opaco e fragile
  • Peli spezzati e desquamazione
  • Possibile infiammazione delle unghie (onicomicosi)
  • Rischio di infezioni batteriche secondarie

Razze come Persiano, Maine Coon e Sphynx sono più predisposte a causa di fattori genetici e immunitari. Alcuni gatti restano portatori asintomatici, diffondendo comunque il fungo.

I sintomi specifici della tigna del gatto includono lesioni cutanee circolari con alopecia centrale, che possono apparire come chiazze eritematose o crostose nel corpo e nella coda. Queste lesioni spesso hanno bordi ben definiti e possono presentare desquamazione. Altri sintomi includono prurito variabile, peli fragili e spezzati e infiammazione delle unghie del gatto.

Nei casi più gravi, possono svilupparsi infezioni secondarie batteriche. Le lesioni sono comunemente localizzate su testa, orecchie e arti, ma possono diffondersi su tutto il corpo. È importante notare che alcuni gatti possono essere portatori asintomatici, diffondendo il fungo senza tuttavia mostrare sintomi evidenti.

Alcuni gatti possono essere portatori asintomatici: non mostrano sintomi ma diffondono il fungo.

Come si prende la tigna?

La trasmissione della tigna dal fungo al gatto avviene principalmente per contatto diretto con un animale infetto o con materiale contaminato come peli, pelle desquamata o oggetti contaminati presenti nell'ambiente, in quanto le spore possono sopravvivere per lunghi periodi.

I gatti possono contrarre la tigna da altri animali infetti, come gatti randagi o domestici, oppure da ambienti contaminati come rifugi per animali, gattili o luoghi dove gli animali infetti hanno lasciato spore fungine. Inoltre, può essere trasmessa da persone infette agli animali, poiché gli esseri umani possono essere portatori asintomatici del fungo.

La dermatite del gatto è contagiosa per l'uomo?

Poiché la tigna dei gatti è una zoonosi, può essere trasmessa agli esseri umani. Pertanto, è essenziale adottare misure preventive per evitare il contagio interspecie. La consulenza veterinaria è cruciale per un trattamento efficace e per la prevenzione delle recidive.

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Come riconoscere la tigna nel cane?

tigna gatto

La tigna canina e quella felina, sebbene causate da funghi simili, possono presentare alcune differenze nei sintomi e nella manifestazione della malattia.

Nei cani, dal Golden Retriever al Jack Russel, la tigna può apparire meno evidente rispetto ai gatti. Le lesioni spesso si confondono con dermatiti allergiche o infestazioni parassitarie, ritardando la diagnosi. Razze a pelo lungo come lo Shih Tzu o il Cocker Spaniel possono sviluppare chiazze più difficili da notare perché nascoste sotto il mantello. Al contrario, nei gatti a pelo corto come l’Europeo o il Blu di Russia, le aree senza pelo risultano più riconoscibili. Questi fattori rendono essenziale un metodo diagnostico accurato e tempestivo, per evitare che la malattia si diffonda in ambienti condivisi.

Diagnosi della tigna

La diagnosi della tigna si basa su più metodi. Il più semplice è l’uso della luce ultravioletta (lampada di Wood), che può evidenziare alcune specie di funghi. Tuttavia non sempre è affidabile.

  • Esami microscopici e colturali: permettono di osservare direttamente i dermatofiti.
  • PCR e test molecolari: considerati oggi il metodo più preciso e rapido.

Uno studio del 2024 ha evidenziato che, sebbene i metodi tradizionali (coltura, esame microscopico) restino utili, il PCR è più affidabile: ha dimostrato sensibilità e specificità superiori, riducendo i tempi della diagnosi della tigna e permettendo di applicare più rapidamente le misure necessarie.

Infatti, “Il PCR può essere la scelta preferita per diagnosticare la dermatofitosi felina nella pratica clinica, soprattutto quando sono essenziali risultati rapidi e accurati.”

– Mendes ALS et al., Dermatophytosis in cats: A comprehensive study on diagnostic methods and their accuracy, 2024, Open Veterinary Journal, 14(4):1072–1075.

Il percorso di guarigione non termina con la scomparsa delle lesioni. Anche dopo miglioramenti evidenti, il gatto può diffondere spore nell’ambiente. Per questo il veterinario ripete la diagnosi della tigna con diversi metodi, includendo colture e PCR, fino a confermare un esito positivo.

I controlli devono essere programmati ogni 2-3 settimane. In assenza di monitoraggio, le recidive sono frequenti e possono interessare più animali della stessa casa. La collaborazione del proprietario, nell’applicare le misure necessarie di igiene e nel seguire le indicazioni terapeutiche, è il fattore determinante per arrivare a una guarigione stabile.

Come si cura la tigna?

Il metodo più efficace prevede la combinazione di trattamenti locali e sistemici. La somministrazione di farmaci antifungini orali, come itraconazolo o griseofulvina, si affianca a bagni in acqua calda e shampoo medicati. È importante rispettare i periodi di incubazione del fungo e garantire un esito positivo attraverso controlli veterinari.

Farmaci e trattamenti contro la micosi del gatto

Il trattamento della tigna nel gatto può coinvolgere diversi approcci terapeutici, inclusi farmaci topici e sistemici, insieme a misure di gestione ambientale per prevenire la diffusione dell'infezione.

  • Farmaci antifungini topici: crema, lozione o shampoo contenenti antifungini come clotrimazolo, miconazolo o terbinafina da applicare direttamente sulle lesioni cutanee del gatto.
  • Farmaci antifungini sistemici: in casi più gravi o diffusi, il veterinario potrebbe prescrivere farmaci antifungini per via orale, come itraconazolo, griseofulvina o terbinafina, che agiscono dall'interno del corpo per eliminare l'infezione fungina.
  • Terapia locale: le lesioni cutanee possono essere trattate con soluzioni o spray antimicotici ad uso locale per favorire la guarigione e ridurre il rischio di trasmissione del fungo.
  • Terapia antiprurito: se il gatto soffre particolarmente il prurito, il veterinario potrebbe prescrivere farmaci antiprurito o steroidi per alleviare il disagio.

In uno studio condotto su gatti di rifugio, la somministrazione di farmaci antifungini sistemici (itraconazolo) in combinazione con bagni di lime sulfur ha portato a un esito positivo nella maggior parte dei casi. Si stanno valutando alternative meglio tollerate, come clorexidina/miconazolo o perossido di idrogeno accelerato.

Consiglio Santévet: spazzola regolarmente il gatto durante la terapia: rimuovere i peli infetti riduce la quantità di spore nell’ambiente e migliora l’efficacia dei trattamenti antifungini.

Prevenzione della tigna

La prevenzione della tigna nei gatti si concentra principalmente sulla riduzione del rischio di esposizione ai funghi dermatofiti che causano l'infezione, attraverso alcune accortezze:

Misura preventiva Descrizione
Igiene personale Lava regolarmente le mani dopo aver toccato gatti infetti o randagi.
Controllo ambientale Pulisci lettiere, ceste, giochi e superfici per mantenere l’ambiente igienico.
Isolamento dei gatti infetti Separa l’animale malato dagli altri domestici per limitare la diffusione.
Evitare il contatto con randagi Riduci i contatti con animali sconosciuti o sospetti portatori del fungo.
Controllo delle popolazioni di parassiti Tratta il gatto contro pulci e acari che possono indebolire la pelle del gatto.

Secondo un articolo professionale pubblicato nel 2024 su Il Fatto Veterinario, la rimozione quotidiana di peli e scaglie cutanee, unita al lavaggio con acqua calda e detergenti, riduce in modo significativo la persistenza delle spore fungine negli ambienti domestici. Questo metodo si è dimostrato essenziale per prevenire la reinfezione e ottenere un esito positivo del trattamento.

Tigna gatto

Come si attacca la dermatofitosi dal gatto all'uomo?

La tigna del gatto può essere trasmessa agli esseri umani attraverso il contatto diretto con un gatto infetto o con oggetti contaminati. Ecco alcuni modi in cui la dermatofitosi felina può trasmettersi agli esseri umani:

  • Contatto diretto: il modo più comune per gli esseri umani di contrarre la tigna dal gatto è attraverso il contatto diretto con l'animale infetto.
  • Oggetti contaminati: le spore fungine che causano la tigna possono sopravvivere nell'ambiente per settimane o mesi. Gli esseri umani possono contrarre l'infezione toccando oggetti contaminati come lettiere, tiragraffi, giochi o superfici a contatto con un gatto infetto.
  • Trasmissione indiretta: gli esseri umani possono anche contrarre la tigna del gatto attraverso il contatto con altri animali infetti, come gatti randagi o altri animali domestici portatori del fungo.

Una volta esposte al fungo responsabile della tigna, le persone possono sviluppare lesioni cutanee caratteristiche simili a quelle osservate nei gatti infetti, dal Blu di Russia al Siamese. Le lesioni possono comparire sotto forma di chiazze rosse circolari o irregolari sulla pelle, spesso pruriginose e squamose.

Tuttavia, non tutti coloro che vengono esposti al fungo svilupperanno necessariamente la malattia e nemmeno gli stessi sintomi, in quanto la gravità di questi ultimi può variare da persona a persona.

È importante consultare un medico se si sospetta di avere contratto la tigna dal gatto o da un altro animale, poiché il trattamento precoce può aiutare a prevenire la diffusione dell'infezione e alleviare i sintomi.

Come eliminare le spore del fungo in casa?

Oltre ai farmaci, per curare la micosi del gatto è fondamentale procedere alla decontaminazione ambientale, sanificando il luogo in cui vive il gatto per eliminare eventuali spore fungine presenti nell'ambiente. Questo può includere il lavaggio di oggetti contaminati, come lettiere, giocattoli e ceste, e la pulizia accurata degli ambienti frequentati dal gatto.

Fonti:

https://saa.rovedar.com/index.php/SAA/article/download/15/38/149

https://www.vet.cornell.edu/research/awards/202206/non-inferiority-randomized-clinical-trial-topical-dermatophytosis-treatments-shelter-cats-receiving

https://www.ilfattoveterinario.it/malattie-acute-e-croniche/la-dermatofitosi-micosi-del-cane-e-del-gatto.html

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