L'essenziale (TL;DR):
- Cause e meccanismo dell’allergia ai gatti: l’allergia è causata dalla proteina Fel d 1 presente nella saliva, nella forfora e nelle ghiandole sebacee del gatto.
- Sintomi principali: I sintomi più comuni includono rinite allergica, asma e orticaria o eczema cutaneo.
- Diagnosi e gestione: l'allergia può essere confermata tramite test specifici. Il trattamento combina farmaci (antistaminici, spray nasali, colliri) con buone pratiche quotidiane.
I sintomi dell'allergia ai gatti
I sintomi dell'allergia ai gatti sono vari e piuttosto fastidiosi. Vediamone insieme le principali caratteristiche e da cosa sono esattamente causati.
Come funziona l'allergia ai gatti?
L’allergia ai gatti non è causata dal pelo in sé, ma da alcuni allergeni che il gatto produce naturalmente. Nella maggior parte dei casi, l'allergia al pelo del gatto dipende da un allergene, il Fel d 1, prodotto dalle ghiandole sebacee e salivari.
I gatti sono soliti leccarsi e ripulirsi molto spesso e questa abitudine aiuta a diffondere l'allergene prodotto dalla saliva sull'intera superficie del pelo. Quando l'allergene Fel d 1 si accumula sulla cute e sul pelo del gatto, diventa il principale responsabile dei sintomi dell'allergia.
Le particelle di Fel d 1 sono molto leggere e si depositano facilmente su mobili, tessuti e vestiti. Per questo, possono persistere nell'ambiente anche per diversi mesi.
Nei soggetti allergici, il sistema immunitario riconosce come potenzialmente nocivi gli allergeni veicolati dai peli del gatto e si attiva producendo anticorpi, nello specifico, l'istamina.
Questa reazione di difesa del sistema immunitario provoca nella maggior parte dei soggetti allergici i classici sintomi di una comune allergia ai pollini o alla polvere: rinite allergica, occhi arrossati, tosse ed eruzioni cutanee.
Nei soggetti particolarmente sensibili, possono manifestarsi sintomi più importanti come difficoltà respiratorie, respiro corto e perfino asma.
Anche l'allergia al cane è piuttosto frequente nell'uomo e, come quella ai gatti, è principalmente causata da proteine presenti nella saliva, nella forfora e nelle ghiandole sebacee dell’animale.
Come si manifesta l'allergia: asma, bolle e orticaria
I sintomi dell'allergia ai gatti sono molteplici. Ecco i principali:
- Sintomi respiratori: rinite allergica (naso che cola, starnuti frequenti), prurito al palato o in gola, tosse secca, difficoltà respiratorie e, nei casi più gravi, crisi asmatiche importanti
- Sintomi oculari: prurito, arrossamento e lacrimazione degli occhi, la cosiddetta congiuntivite allergica, e sensazione di “sabbia negli occhi”.
- Sintomi cutanei: orticaria, bolle o prurito dopo il contatto diretto con il gatto. In alcuni casi, si possono manifestare eczema e dermatiti, soprattutto nei bambini.
- Sintomi sistemici (meno frequenti): stanchezza, irritabilità, difficoltà di concentrazione.
Ma come identificarli al meglio? Vi proponiamo di seguito una tabella che riassume i principali sintomi associati a ciascuna manifestazione.
MANIFESTAZIONE | SINTOMI PRINCIPALI |
Rinite allergica | Starnuti, naso che cola, prurito a gola o palato |
Asma allergico | Tosse secca persistente, respiro sibilante, difficoltà respiratorie |
Orticaria | Bolle arrossate e pruriginose, eruzioni o eczema, prurito |
Cause e test diagnostici
Conoscere le cause che scatenano un'allergia è fondamentale per capire come alleviarla. Esistono per questo diversi test diagnostici che consentono di identificare l'allergene responsabile.
Quali sono le cause dell'allergia a forfora e saliva dei gatti?
Contrariamente alla comune convinzione, a scatenare la reazione allergica non è il pelo dell'animale, ma alcune sostanze presenti sulla sua superficie. In particolare, la forfora, che si accumula sul pelo e si disperde facilmente nell’ambiente, e la saliva, come anticipato in precedenza.
La proteina Fel d 1, prodotta dalle ghiandole sebacee e salivari del vostro micio o gatto, aderisce al pelo e alla forfora e si deposita su tessuti, mobili e superfici. Anche le urine possono contenere proteine allergeniche, ma in misura minore.
Questa combinazione di fattori chiarisce come mai l’allergia ai gatti sia così diffusa e difficile da controllare: gli allergeni sono microscopici, persistenti e facilmente trasportabili nell’aria.
Da notare inoltre che alcuni studi hanno osservato che i gatti maschi non castrati tendono a produrre quantità maggiori di Fel d 1 rispetto alle femmine o ai maschi castrati. La castrazione del gatto riduce infatti i livelli di testosterone, che sembra stimolare la produzione di Fel d 1.
Esami e test per diagnosticare l'allergia ai gatti
Quando si presentano i primi sintomi di un'allergia, è fondamentale capire meglio da cosa viene scatenata e intervenire al meglio per alleviare i fastidi.
È possibile dunque rivolgersi a uno specialista allergologo che vi orienterà verso esami specifici. Una diagnosi accurata gli consentirà di individuare la strategia terapeutica più adatta.
Di seguito i due esami più comuni:
- Test cutanei (prick test): in questo caso, una goccia contenente l’estratto di allergene del gatto viene posta sulla pelle, in seguito punta con una lancetta sterile. Se compare arrossamento e una piccola bolla pruriginosa, significa che esiste una sensibilizzazione all’allergene. Si tratta di un test piuttosto rapido ed eseguito in laboratorio.
- Esami del sangue (dosaggio delle IgE specifiche): si tratta di un esame del sangue che misura la quantità di anticorpi allergenici specifici (IgE), un indicatore di sensibilizzazione allergica.
"Un ampio studio condotto tra il 2018 e il 2022 su 8.102 pazienti sottoposti a prick test cutaneo ha rilevato un significativo aumento della sensibilizzazione agli allergeni di forfora e saliva di gatto durante la pandemia, passando dal 4,1% al 5,7%. Questo incremento è stato attribuito a una maggiore esposizione agli antigeni degli animali domestici, sia diretta che indiretta."
Evcen, R., Çölkesen, F., Yıldız, E., Sadi Aykan, F., Kılınç, M., Akkuş, F. A., & Arslan, S. (2024). Increasing prevalence of sensitization to cat/dog allergens in the COVID-19 pandemic. International Archives of Allergy and Immunology, 185(2), 133–141.
Cura e prevenzione
Esistono diverse soluzioni per contrastare i principali sintomi dell'allergia ai gatti, ma è importante non trascurare le buone abitudini da adottare nel quotidiano.
Come far passare l'allergia ai gatti: antistaminici e rimedi naturali
Per chi ama i gatti e non vuole rinunciare alla loro compagnia esistono alcuni rimedi farmacologici che possono aiutare ad alleviare i sintomi, da assumere ovviamente dopo aver consultato il proprio medico di fiducia ed eventualmente effettuato i test diagnostici.
I farmaci più comuni sono i seguenti:
- antistaminici in compresse, che bloccano qualsiasi tipo di reazione allergica
- spray decongestionanti, utili soprattutto nelle forme di rinite allergica
- gocce anallergiche o colliri decongestionanti, che riducono prurito, arrossamento e lacrimazione degli occhi.
I rimedi naturali includono:
- integratori alimentari a base di estratti vegetali, per liberare le vie respiratorie
- lavaggi nasali per rimuovere allergeni dalle vie respiratorie, particolarmente indicati per i bambini.
Come contrastare l'allergia ai gatti: le buone abitudini
Le strategie per prevenire e contrastare l'allergia ai gatti combinano approcci medici e comportamentali.
Al momento non esiste un vero e proprio vaccino contro l'allergia, ma esiste un'immunoterapia specifica. In questo caso, piccole dosi dell’allergene del gatto (principalmente Fel d 1) vengono somministrate per via sottocutanea o sublinguale. L'obiettivo è abituare lentamente il sistema immunitario, riducendo la produzione di anticorpi IgE.
Anche le buone abitudini da adottare nel quotidiano non sono assolutamente da sottovalutare.
Ecco alcuni consigli utili:
- Cercate di tenere gli animali domestici fuori dalla camera da letto o da zone molto frequentate, quali lo studio o la cucina.
- Pulite i mobili o le superfici su cui gli animali amano sdraiarsi.
- Valutate l’uso di aspirapolvere o filtri dell’aria HEPA, che aiutano a controllare gli allergeni presenti nell'aria.
- Quando pulite la casa, indossate sempre una mascherina protettiva per evitare di inalare le particelle allergeniche.
- Fate regolarmente il bagno al vostro animale domestico. Si raccomanda in particolare a chi soffre di allergie di lavare il gatto una volta alla settimana circa.
- Arieggiate regolarmente gli ambienti.
- Quando entrate in contatto con il gatto, cercate di non toccare gli occhi, naso e bocca, ma lavatevi immediatamente le mani con acqua calda e sapone.
- Spazzolate regolarmente il gatto, se possibile all'aperto. Tenete anche in considerazione che durante la muta del gatto, ovvero nel periodo primaverile e autunnale, i sintomi allergici possono essere più importanti.
Il consiglio di Santévet: Anche chi soffre di allergia ai gatti può convivere serenamente con il proprio pet. È importante seguire le indicazioni del medico, adottare buone pratiche quotidiane per ridurre l’esposizione agli allergeni e monitorare attentamente eventuali sintomi. Con questi accorgimenti, è possibile tutelare la propria salute senza rinunciare alla compagnia del proprio gatto.
Anche i gatti possono sviluppare allergie cutanee o respiratorie. La diagnosi e il trattamento possono richiedere visite frequenti, test allergologici e farmaci, con costi potenzialmente alti. In età avanzata, potrebbe anche essere maggiormente soggetto a patologie specifiche, che vanno dalla congiuntivite felina a malattie croniche più importanti.
Proteggere il gatto con un’assicurazione sanitaria significa assicurarsi che anche lui possa ricevere tutte le cure necessarie senza preoccupazioni economiche.
Con le giuste strategie e buone abitudini quotidiane, anche i soggetti allergici potranno convivere con il proprio micio senza rinunciare al benessere e alla serenità di tutta la famiglia.
Fonti:
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/37918371/
https://www.humaneworld.org/en/resources/how-live-allergies-and-pets
https://link.springer.com/article/10.1007/s40629-023-00254-9