Come capire se il cane ha la febbre: cos'è e perché viene?

La febbre del cane è un segnale che indica possibili problemi di salute e richiede attenzione immediata. Può derivare da infezioni, malattie autoimmuni o fattori ambientali. Conoscere i sintomi, le cause e le corrette pratiche di gestione aiuta a proteggere il tuo amico a quattro zampe, prevenendo complicanze gravi.

L'essenziale (TL;DR):

  • Febbre nel cane spesso indica origine infettiva o immunomediata, richiede esami diagnostici
  • Segni come letargia, naso caldo, perdita di appetito sono campanelli d’allarme
  • Il trattamento della febbre include gestione veterinaria e buone pratiche di prevenzione pet

Cause comuni della febbre nei cani

Le cause principali della febbre nel cane includono infezioni batteriche come polmoniti, pielonefriti (infezioni renali) e altre infiammazioni sistemiche. Anche virus, funghi e malattie autoimmuni possono essere responsabili del rialzo termico.

Non sono da sottovalutare nemmeno fattori esterni come punture di insetti o ingestione di sostanze tossiche, che possono scatenare una risposta infiammatoria significativa. Nei periodi più caldi, i classici colpi di calore sono causa importante di febbre, soprattutto in pet con problemi di termoregolazione.

La babesiosi, una malattia trasmessa dalle zecche, è in aumento in molte aree italiane, soprattutto nel Nord-Est boschivo. Questa patologia si presenta con febbre, anemia e urine scure ed è causata da un protozoo che distrugge i globuli rossi. Secondo una ricerca dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, il controllo delle zecche è fondamentale per prevenire questa malattia.

È importante ricordare che, oltre alle cause infettive, anche tumori o malattie autoimmuni possono provocare febbre persistente, poiché il sistema immunitario si attiva in modo anomalo, causando infiammazione cronica.

Sintomi associati alla febbre nel cane

Misurare la febbre

Quando il cane ha la febbre, spesso mostra segni evidenti come letargia e mancanza di energia. Può rifiutare gli alimenti, manifestare tremori e avere un naso caldo e secco, segno che il corpo sta reagendo all’infezione o all’infiammazione. Il respiro può diventare affannoso e gli occhi appaiono lucidi o arrossati, riflettendo uno stato di malessere generale.

In situazioni più gravi, la febbre può essere accompagnata da convulsioni, disidratazione e un’alterazione dello stato di coscienza. Questi segnali richiedono un intervento veterinario immediato. L'aumento della temperatura è causato da una risposta del sistema immunitario che rilascia sostanze fondamentali per combattere infezioni ma che allo stesso tempo provocano i sintomi tipici della febbre.

È importante distinguere la febbre dall’ipertermia da colpo di calore, che è un aumento patologico della temperatura corporea senza componente infiammatoria e richiede un trattamento differente. Ad esempio, il colpo di calore colpisce spesso animali domestici anziani o razze brachicefaliche che faticano a dissipare il calore corporeo.

Infine, osservare il comportamento è fondamentale: se il cane si isola, rifiuta il gioco o si muove con difficoltà, questi possono essere segni di febbre in corso. Anche un leggero cambiamento nell’atteggiamento abituale merita attenzione e, se accompagnato da altri sintomi, una visita dal veterinario.

Intermittente o persistente: quanto dura la febbre?

La durata della febbre nel cane varia a seconda della causa sottostante e della tempestività con cui viene iniziato il trattamento. Non si tratta di un fenomeno sempre autolimitante: nel caso di infezioni serie o malattie immunomediate, la febbre può protrarsi per settimane, diventando un problema cronico. Se la febbre supera i 3 settimane, si parla di “febbre di origine sconosciuta” (FUO), una condizione complessa che richiede indagini approfondite.

La febbre intermittente, che si presenta e scompare nel tempo, può indicare infezioni ricorrenti come la babesiosi o patologie autoimmuni con fasi di riacutizzazione. Al contrario, una febbre persistente senza remissioni è più spesso associata a patologie tumorali, infezioni profonde o infiammazioni croniche.

Una diagnosi accurata di FUO richiede esami del sangue, analisi delle urine, test sierologici e spesso indagini strumentali come ecografie o radiografie per individuare la causa. La gestione di queste condizioni è complessa e spesso implica un monitoraggio veterinario stretto, con terapie mirate che possono comprendere antibiotici a largo spettro, immunosoppressori o trattamenti specifici per patologie sottostanti.

Tipo di febbre Caratteristiche Possibili cause
Intermittente Compare e scompare nel tempo Infezioni ricorrenti, malattie autoimmuni con fasi di riacutizzazione
Persistente Rimane costante senza remissioni Patologie tumorali, infezioni profonde, infiammazioni croniche

Quando diventa un'emergenza? Temperatura corporea a 40

Il valore della temperatura corporea del cane è un indicatore fondamentale per valutare la gravità della situazione. Generalmente, si considera che un cane abbia la febbre se la temperatura supera i 39,5 °C, con una norma che varia approssimativamente tra 38,1 e 38,9 °C. Tuttavia, se la temperatura raggiunge o supera i 40,5 °C, la situazione può diventare critica, con un rischio elevato di danni irreversibili da ipertermia.

Razze brachicefaliche come Carlini, Bulldog e Boxer sono particolarmente vulnerabili a complicazioni causate dall’aumento termico, a causa della loro anatomia respiratoria che limita l’efficacia della dissipazione del calore. Quando la temperatura sale così tanto, il cane può manifestare sintomi quali convulsioni, tremori intensi, difficoltà respiratorie e uno stato di letargia profonda.

La mancata reattività e la rigidità muscolare sono segnali di un’emergenza neurologica, richiedendo un intervento veterinario tempestivo per prevenire danni sistemici o la morte. Secondo la letteratura veterinaria, temperature corporee superiori a 41 °C costituiscono un’emergenza assoluta, con un rischio elevato di danni neurologici irreversibili e insufficienza multiorgano.

In questi casi, il soccorso immediato è cruciale: mantenere il cane in un ambiente fresco, idratarlo con acqua fresca e applicare impacchi tiepidi su petto e ascelle può aiutare a ridurre la temperatura, ma solo fino all’arrivo del veterinario. È importante evitare bruschi raffreddamenti o l’uso di ghiaccio, che potrebbero scatenare shock termici e peggiorare la condizione.

Consiglio Santévet: se il tuo cane mostra naso caldo, letargia e una temperatura elevata, mantieni acqua fresca sempre a portata di mano e rinfrescalo delicatamente con un panno umido su petto e ascelle, senza esporlo a correnti fredde dirette.

Diagnosi: cosa possono fare i veterinari in caso di febbre

Ipotermia

Quando il tuo cane ha la febbre, il veterinario gioca un ruolo fondamentale nel determinare la causa sottostante attraverso un processo diagnostico approfondito. La prima tappa è spesso rappresentata dagli esami del sangue completi, che comprendono emocromo, profilo biochimico e marker infiammatori come la proteina C-reattiva. Questi test aiutano a individuare segni di infezione, anemia, alterazioni degli organi interni o infiammazioni sistemiche.

Successivamente, si possono effettuare analisi delle urine per escludere infezioni del tratto urinario o problemi renali, oltre a test sierologici e molecolari (PCR) per rilevare patogeni specifici come Leptospira o Babesia, spesso implicati in febbri infettive. Questi esami permettono di diagnosticare tempestivamente malattie gravi e spesso silenti, contribuendo a indirizzare la terapia in modo efficace.

Un approccio diagnostico metodico consente di identificare nella maggior parte dei casi le cause infettive, immunomediate o neoplastiche alla base di febbri persistenti nel cane. Tuttavia, quando gli esami di laboratorio non sono conclusivi, il veterinario può prescrivere esami strumentali più complessi come ecografie addominali, radiografie o tomografie computerizzate (TAC), utili a individuare masse tumorali o infiammazioni profonde.

L’importanza di una diagnosi accurata risiede nel fatto che il trattamento della febbre può variare molto a seconda della causa: mentre alcune infezioni richiedono antibiotici mirati, le malattie autoimmuni possono necessitare di terapie immunosoppressive. La diagnosi precoce migliora notevolmente la prognosi e riduce il rischio di complicanze gravi.

Cosa non fare mai se il cane ha la febbre: paracetamolo, tachipirina, ecc.

Uno degli errori più comuni e pericolosi che si possono commettere quando un cane ha la febbre è somministrare farmaci destinati all’uso umano, come paracetamolo, ibuprofene o tachipirina. Questi medicinali, infatti, sono altamente tossici per i cani e possono causare danni irreversibili a fegato e reni, oltre a provocare gravi disturbi gastrointestinali come vomito, diarrea e ulcere gastriche.

Anche piccole dosi di questi farmaci, prese senza la supervisione di un veterinario, possono diventare letali: : "I segni clinici della tossicità da paracetamolo nei cani si osservano generalmente con dosi superiori a 200 mg/kg di peso corporeo".

— Shah, A. I., Parmar, J. J., Rao, N., Sadhu, D. B., & Hadiya, K. K. (2024). Gestione terapeutica della tossicità da paracetamolo nei cani: uno studio di sei casi. Indian Journal of Veterinary Sciences and Biotechnology, 20(4), 172-173.

Oltre ai farmaci umani, è importante non improvvisare rimedi casalinghi o erboristici senza indicazioni precise, perché anche alcune piante o sostanze naturali possono risultare tossiche per il cane. Ad esempio, l’ingestione accidentale di piante velenose o prodotti chimici domestici può scatenare febbre e altri sintomi gravi, richiedendo un intervento veterinario urgente.

Il veterinario, infatti, potrà somministrare farmaci antipiretici specifici per animali domestici e sicuri, oltre a intervenire con terapie di supporto e monitoraggio continuo, evitando così rischi inutili e potenziali danni irreversibili.

Come abbassare la febbre? Cosa dargli?

Quando il tuo cane ha la febbre, la prima cosa da fare è garantire un ambiente confortevole e sicuro. L’acqua fresca deve essere sempre a disposizione, perché una buona idratazione aiuta a regolare la temperatura corporea e supporta le funzioni organiche. È utile mantenere l’ambiente fresco e ben ventilato, ma senza esporre il pet a correnti fredde dirette o bruschi cambiamenti di temperatura, che potrebbero causare uno shock termico.

Puoi utilizzare panni umidi e tiepidi da applicare delicatamente sul petto, sulle ascelle o tra le zampe posteriori per favorire il raffreddamento, evitando però impacchi freddi o ghiaccio che potrebbero essere dannosi. È importante osservare attentamente il comportamento del cane e segnalare al veterinario eventuali peggioramenti o sintomi aggiuntivi, come vomito, diarrea, debolezza o tremori.

Il trattamento farmacologico della febbre deve essere sempre prescritto e gestito dal veterinario, che può indicare antipiretici specifici per cani, i quali agiscono in modo sicuro senza rischi collaterali. Se la febbre è dovuta a un’infezione batterica, il medico potrà prescrivere antibiotici mirati; se invece la causa è una malattia immunomediata, potrebbero essere necessari corticosteroidi o altri immunosoppressori.

In ogni caso, è fondamentale seguire scrupolosamente le indicazioni veterinarie e non sospendere le terapie prima del previsto. Alcuni cani, come i cuccioli, i cani di età avanzata o le razze brachicefaliche, richiedono particolare attenzione perché più vulnerabili agli effetti negativi della febbre.

Febbre post-vaccino: è normale?

È normale che entro 24–48 ore dalla vaccinazione compaia un rialzo termico lieve: è segno che il sistema immunitario del cane risponde. La febbre post-vaccino è generalmente autolimitante e non preoccupante.

Se però la febbre persiste oltre 48 ore o si accompagnano sintomi gravi, è consigliabile rivolgersi al veterinario per esclusione di reazioni avverse. Alcuni soggetti ipersensibili possono necessitare di monitoraggio più attento.

Prevenzione: come ridurre il rischio di febbre

  • Dosi di vaccini regolari secondo linee guida aggiornate per proteggere contro leptospirosi, parvovirosi canina, babesiosi.
  • Controlli antiparassitari costanti per prevenire puntura di insetti e malattie trasmesse da zecche.
  • Evita che il cane acceda a piante tossiche o sostanze pericolose.
  • Offri sempre acqua fresca, soprattutto in estate, per prevenire colpi di calore.
  • Controlli periodici di analisi delle urine, esami diagnostici e profilo biochimico aiutano a verificare lo stato di salute generale.

L’assicurazione per animali domestici è fondamentale quando il cane ha la febbre, soprattutto se persistente o alta, in quanto copre i costi, garantendo cure tempestive senza stress economico. Scegli la tua formula assicurativa Santévet!

 

Leggere : 

- Verruca nel cane

Fonti:

https://www.izsvenezie.it/zecche-vettori-patogeni-diffusione-nord-est/

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/16842272/

https://pmc.ncbi.nlm.nih.gov/articles/PMC5800390/