L'essenziale (TL;DR):
- Definizione: il gatto è l’ospite definitivo, l'unico dove il parassita Toxoplasma gondii può completare il proprio ciclo riproduttivo. L’uomo e gli altri animali sono ospiti intermedi.
- Trasmissione: la maggior parte delle infezioni umane avviene tramite alimenti contaminati. I principali veicoli sono carne cruda o poco cotta, verdure non lavate e acqua.
- Prevenzione: pulire quotidianamente la lettiera, indossare guanti durante la pulizia o il giardinaggio, evitare carne cruda e lavare frutta e verdura riduce drasticamente i rischi.
Toxoplasma gondii: cos'è e come si trasmette
La toxoplasmosi è una malattia causata da un parassita in grado di infettare quasi tutte le specie animali a sangue caldo, compresi i gatti, i cani e gli esseri umani. Ma il gatto è l’unico ospite definitivo, ovvero l’unico in cui i parassiti completano il proprio ciclo di vita e si riproducono.
Come si fa a capire se il gatto ha la toxoplasmosi?
Il ciclo biologico di Toxoplasma gondii è piuttosto complesso: nell’intestino del gatto si formano oocisti, che vengono eliminate con le feci. Queste oocisti nell’ambiente maturano in 1–5 giorni diventando infettanti.
Se un mammifero ingerisce le oocisti mature, possono svilupparsi tachizoiti e iniziare l’infezione. Rispetto al gatto, detto ospite definitivo, l'uomo e gli altri mammiferi si definiscono ospiti intermedi.
Da tener presente è anche che condizioni climatiche miti e umide favoriscono la persistenza del parassita nell’ambiente, aumentando il rischio di infezione.
I cibi secchi per animali, come le crocchette per esempio, non rappresentano un rischio, perché vengono prodotti con processi di cottura a temperature elevate che inattivano il parassita. Il gatto può infettarsi quando si nutre di roditori e uccelli contaminati o anche ingerendo carne cruda o poco cotta. I gatti randagi e quelli abituati a vivere all’esterno sono dunque più soggetti a contrarre la malattia rispetto a quelli da appartamento.
Nel mondo felino, questa malattia è spesso asintomatica, il che significa che molti mici possono essere portatori del parassita pur non mostrando segni evidenti. Sebbene la maggior parte dei gatti infetti sviluppi una forma latente di questa patologia, in alcuni casi potrebbero manifestarsi sintomi come ad esempio:
- Febbre: aumento della temperatura corporea.
- Letargia: diminuzione dell’energia e della voglia di giocare.
- Perdita di appetito: il gatto potrebbe smettere di mangiare o mangiare molto meno del solito.
- Perdita di peso: conseguenza della diminuzione dell’appetito.
- Problemi respiratori: come tosse, difficoltà respiratorie o respirazione rapida.
- Disturbi neurologici: come tremori, atassia (mancanza di coordinazione) o persino convulsioni.
- Itterizia: ingiallimento delle gengive, della pelle o degli occhi, un segnale che indica problemi al fegato sottostanti.
- Problemi oculari: congiuntivite felina o uveite, che può causare rossore, lacrimazione e dolore oculare.
La prognosi diventa infausta solo se l'infezione è associata ad altre condizioni pregresse (FIV, virus dell’immunodeficienza felina o FeLV, virus della leucemia felina) che indeboliscono già il sistema immunitario, in quanto ne aggrava ulteriormente i sintomi.
In rari casi, l'infezione può influenzare organi vitali come il cervello, il fegato e i polmoni, portando a complicazioni gravi.
Come fa un cane a prendere la toxoplasmosi?
La toxoplasmosi nei cani è meno comune rispetto ai gatti, anche se questi animali possono comunque essere infettati dal parassita Toxoplasma gondii. I cani possono contrarre l’infezione ingerendo cibo o acqua contaminati, o tramite il consumo di carne cruda infetta. Come riconoscere l’infezione nel cane?
I sintomi di quest'infezione nei cani possono variare notevolmente e alcuni esemplari possono non mostrare segni palesi, che possono includere:
- Febbre: aumento della temperatura corporea.
- Letargia: mancanza di energia e apatia.
- Perdita di appetito: diminuzione dell’interesse per il cibo.
- Perdita di peso: a seguito della riduzione dell’appetito.
- Problemi respiratori: tosse, difficoltà respiratorie o respiro affannoso.
- Disturbi gastrointestinali: vomito e diarrea o dissenteria.
- Disturbi neurologici: tremori, atassia, convulsioni o cambiamenti comportamentali.
- Problemi muscolari: debolezza e dolori muscolari.
- Itterizia e problemi oculari: ingiallimento delle gengive, della pelle o degli occhi, che possono indicare problemi epatici.
La diagnosi della toxoplasmosi nei cani si basa su esami clinici, test sierologici e altre analisi:
● Esami del sangue e test sierologici: per rilevare la presenza di anticorpi contro Toxoplasma gondii.
● Esami delle feci: anche se meno comuni, possono essere usati per identificare il parassita.
● Imaging diagnostico: come radiografie o ecografie per identificare eventuali danni agli organi interni.
Prevenzione, vaccino e terapia
La toxoplasmosi è un’infezione parassitaria che può colpire i gatti e rappresenta un rischio anche per la salute umana. Vediamo insieme come prevenirla e curarla.
Come evitare la toxoplasmosi nei gatti?
Per prevenire quest'infezione nei cani e nei gatti, si possono adottare le seguenti misure:
● Evitare carne cruda o poco cotta: dare all’animale cibo specifico per cani o carne ben cotta.
● Igiene: mantenere una buona igiene, lavarsi le mani dopo aver maneggiato carne cruda e pulire regolarmente le ciotole del vostro cane o gatto.
● Ambiente controllato: evitare che il cane o il gatto cacci animali selvatici o entri in contatto con feci di gatto.
"Uno studio recente condotto in Grecia su 1.554 gatti ha rilevato una sieroprevalenza per Toxoplasma gondii del 21,8%. I dati hanno evidenziato che i gatti rurali, con accesso all’esterno e con abitudini di caccia presentano una positività significativamente maggiore, mentre età, sesso, stato di proprietà e alimentazione cruda non risultano fattori determinanti."
Sioutas, G., Symeonidou, I., Gelasakis, A. I., Tzirinis, C., & Papadopoulos, E. (2022). Feline toxoplasmosis in Greece: A countrywide seroprevalence study and associated risk factors. Pathogens, 11(12), 1511.
Se sospettate che il vostro pet possa aver contratto la toxoplasmosi, è importante consultare un veterinario per una diagnosi accurata e un trattamento appropriato.
Ad oggi non esiste un vaccino per prevenire l’insorgere di questa malattia nei gatti. La prevenzione nei gatti della toxoplasmosi si basa principalmente su misure igieniche e di gestione.
Il consiglio di Santévet: per ridurre il rischio di infezione, offrite al gatto solo cibo per animali, pulite la lettiera ogni giorno con le dovute precauzioni, limitate l’accesso all’esterno ed effettuate regolari visite veterinarie.
Per ridurre il rischio per l'uomo di contrarre la toxoplasmosi, è possibile seguire alcune semplici ma efficaci precauzioni:
- Igiene alimentare: evitare di consumare carne cruda o poco cotta, in particolare carne di maiale, agnello o selvaggina; lavare accuratamente frutta e verdura prima del consumo; bere solo acqua potabile sicura.
- Igiene personale: lavarsi sempre le mani con acqua e sapone dopo aver maneggiato carne cruda, lavorato in giardino o pulito la lettiera del gatto; indossare guanti durante le attività che possono entrare in contatto con feci o terra potenzialmente contaminate.
Come si cura la toxoplasmosi nel gatto?
Se i proprietari di gatti temono che il loro felino possa aver contratto l'infezione, è fondamentale consultare il proprio veterinario di fiducia il prima possibile. Infatti, benché in molti gatti possa manifestarsi in forma lieve, la patologia richiede una rapida risposta e un’adeguata gestione clinica per evitare complicanze, in particolare nel caso di gatti immunodepressi.
Se notate sintomi come quelli citati sopra o se credete che il vostro micio possa essere stato esposto al parassita, non esitate a consultare un veterinario.
Dopo aver condotto esami approfonditi, quali test sierologici o analisi delle feci e aver eventualmente confermato la diagnosi, il veterinario potrà prescrivere un percorso terapeutico mirato.
La cura della toxoplasmosi nei gatti di solito implica la somministrazione di farmaci specifici per combattere il parassita Toxoplasma gondii. Tra le opzioni di trattamento più comuni ci sono:
- Terapia antibiotica: il farmaco più utilizzato è la clindamicina, somministrata per via orale o endovenosa; il trattamento dura solitamente dalle due alle quattro settimane.
- Terapie di supporto: in alcuni casi, può essere necessario un trattamento di supporto per alleviare i sintomi, con fluidoterapia per assicurare l’idratazione, farmaci antinfiammatori e integratori.
- Dieta adeguata: un'alimentazione equilibrata e facilmente digeribile, evitando ovviamente i cibi pericolosi per i gatti, è fondamentale per non affaticare l’organismo durante il decorso della malattia.
Per garantire far fronte a questa ed altre evenienze, scoprite l'assicurazione sanitaria per gatti di Santévet, una soluzione affidabile per il vostro compagno a quattro zampe.
Per quanto riguarda l'uomo, la toxoplasmosi è nella maggior parte dei casi asintomatica e non richiede terapia. Nei casi sintomatici o in persone immunocompromesse (come pazienti con HIV, trapiantati o donne in gravidanza), si interviene con farmaci specifici.
I rischi per l'uomo
Comprendere le modalità di contagio e le reali probabilità di trasmissione è fondamentale per convivere in tranquillità e sicurezza con il proprio animale domestico.
Come si trasmette la toxoplasmosi dal gatto all’uomo?
Il rischio di trasmissione dell’infezione da gatti a esseri umani esiste, ma è spesso sopravvalutato.
Comprendere il contesto e le reali probabilità di trasmissione vi aiuterà a sfatare eventuali falsi miti e a ridurre le paure ingiustificate.
Quando un gatto viene infettato per la prima volta da Toxoplasma gondii, può espellere cisti del parassita tramite le sue feci. Questo periodo di escrezione, però, è limitato; spesso è compreso tra una e tre settimane. Dopo questo breve periodo di tempo, il gatto sviluppa una resistenza e raramente espelle di nuovo il parassita, anche qualora sia esposto nuovamente.
Il contagio per l’uomo può avvenire solo attraverso il contatto diretto con feci contaminate, ad esempio maneggiando la lettiera del gatto senza guanti o senza lavarsi accuratamente le mani dopo. Pulendo la lettiera ogni giorno e adottando corrette norme igieniche, il rischio di esposizione si riduce in maniera significativa.
Inoltre, è importante sottolineare che molte persone contraggono la toxoplasmosi non tramite i gatti, ma soprattutto consumando carne cruda o poco cotta contaminata, oppure ingerendo acqua o alimenti contaminati.
Se è vero che la trasmissione da gatti a esseri umani è possibile, con le dovute precauzioni e una corretta informazione, potrete convivere con il vostro amico felino senza preoccupazioni e in totale sicurezza.
I sintomi di questa malattia nell’uomo
La toxoplasmosi nell’uomo può manifestarsi in diversi modi a seconda dello stato immunitario dell’individuo. Molte persone infette non mostrano sintomi evidenti, ma quando i sintomi sono presenti, possono variare da lievi a gravi.
● Asintomatico: la maggior parte delle persone infette da Toxoplasma gondii non manifesta sintomi.
In persone con un sistema immunitario sano, i sintomi lievi possono includere febbre, linfonodi ingrossati, mal di testa, dolori muscolari e stanchezza.
In persone con un sistema immunitario compromesso o nelle donne in gravidanza, i sintomi possono essere più gravi e includere ad esempio:
● Disturbi oculari: come toxoplasmosi oculare, un’infiammazione della retina che può causare visione offuscata, dolore agli occhi, lacrimazione e sensibilità alla luce.
● Problemi neurologici come encefalite, un’infiammazione del cervello che può causare mal di testa, confusione, convulsioni e perdita di coordinazione.
● Problemi motori: tremori, debolezza muscolare e difficoltà di movimento.
● Problemi polmonari: come polmonite, un’infiammazione dei polmoni che può causare tosse, difficoltà respiratorie e febbre alta.
● Problemi cardiaci: come miocardite, un’infiammazione del muscolo cardiaco che può portare a sintomi come dolore toracico e aritmie.
Ecco una tabella riassuntiva dei diversi sintomi negli animali e nell'uomo:
OSPITE | SINTOMI COMUNI |
Gatto / cane | Febbre, letargia, perdita di peso, diarrea, tremori, problemi muscolari, neurologici, itterizia |
Uomo sano | Di solito asintomatico, lieve febbre, linfonodi gonfi, mal di testa, dolori muscolari |
Uomo immunodepresso / donna in gravidanza | Encefalite, problemi oculari, problemi motori, danni neurologici fetali |
Toxoplasmosi in gravidanza
Durante la gravidanza, il contatto con gatti infetti può rappresentare un rischio di trasmissione della toxoplasmosi al feto. Con semplici precauzioni igieniche, tuttavia, le future mamme possono convivere in sicurezza con il proprio gatto senza compromettere la salute del bambino.
Quando una donna è incinta può stare a contatto con i gatti?
Le donne in gravidanza che non hanno mai contratto il Toxoplasma gondii sono particolarmente a rischio. Se l’infezione avviene durante la gravidanza, il parassita può essere trasmesso al feto, con possibili complicazioni e prognosi serie. Per questo motivo è fondamentale adottare alcune precauzioni: evitare il contatto diretto con le feci del gatto, indossare guanti quando si fa giardinaggio, lavare scrupolosamente frutta e verdura e non consumare carne cruda o poco cotta.
Tuttavia, gli esperti ritengono inutile che una futura mamma si separi dal suo adorato gatto, anche se la tentazione è forte a volte. L’importante è raddoppiare l’attenzione sull’igiene: pulendo la lettiera dell’animale ogni giorno, proteggendosi con guanti o, meglio ancora, affidando quest’operazione ad altre persone. È poi essenziale lavarsi bene le mani tutte le volte che si accarezza il micio. Si potrebbe anche pensare di tenere il gatto in casa, se non è un animale abituato a uscire molto e che possa quindi risentirne. Così facendo, si riduce notevolmente il rischio di infezione, evitando possibili complicazioni per il feto e una prognosi incerta.
I rischi per il feto
Se una donna incinta contrae la toxoplasmosi, il parassita può attraversare la placenta. Se una donna incinta viene infettata all’inizio della gravidanza, la percentuale di trasmissione del parassita al feto è bassa, mentre aumenta se l’infezione avviene più avanti nella gestazione.
Se il parassita attraversa la placenta, ciò può determinare:
● Aborto spontaneo: interruzione prematura della gravidanza.
● Danni neurologici fetali: il neonato può nascere con gravi problemi di salute come idrocefalia (accumulo di liquido nel cervello), calcificazioni intracraniche, convulsioni, retinocoroidite (infiammazione della retina e della coroide dell’occhio), microcefalia, disfunzioni motorie, nonché problemi cognitivi e ritardi nello sviluppo.
La toxoplasmosi nel gatto è un tema che merita attenzione e consapevolezza. Tuttavia, con le giuste precauzioni, il pericolo per gli esseri umani può essere minimizzato. Prendersi cura della salute del vostro gatto non solo garantisce il suo benessere, ma protegge anche tutta la vostra famiglia.
Fonti:
https://pmc.ncbi.nlm.nih.gov/articles/PMC9785270/
https://icatcare.org/position-statements/position-statement-on-cats-and-toxoplasmosis
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/books/NBK582993/