Cane di razza Alabai: le origini
Le origini dell’Alabai risalgono a oltre 4000 anni fa ed è considerato un vero e proprio simbolo nazionale in Turkmenistan. Nasce nelle tribù nomadi dell’Asia Centrale, che lo selezionarono per proteggere greggi e insediamenti. Ha vissuto per secoli al fianco dei pastori, affrontando lupi, sciacalli e persino orsi, dimostrando eccezionale coraggio. Le condizioni di allevamento in regioni come Kazakistan, Uzbekistan, Tagikistan e Turkmenistan lo hanno temprato fisicamente e psicologicamente. L’Alabai è un cane che porta con sé tutta la durezza e la bellezza dell’Asia Centrale, rappresentando un legame diretto tra uomo e natura.
Cane asiatico: morfologia, peso, colori (bianco, nero)
Le caratteristiche fisiche del Pastore dell’Asia Centrale descrivono un cane di grande taglia con dimorfismo sessuale marcato: i maschi possono superare i 70 cm al garrese, mentre la femmina è leggermente più bassa ma altrettanto possente. La testa è larga, con cranio forte e ben sviluppato, stop poco marcato, occhi di forma ovale, espressione attenta e orecchie corte, spesso amputate nei paesi d’origine. Il corpo robusto presenta ampio petto, coda spessa alla base e muscoli visibili. Il mantello è spesso e protettivo, con pelo duro e diritto, in genere corto o medio. I colori di mantello ammessi includono bianco, nero, fulvo, grigio, pezzato: non vi è una restrizione severa. La combinazione tra pelo e pigmentazione è legata all’adattamento ambientale.
Pastore dell’Asia Centrale o Kangal?
Il Kangal, proveniente da una zona più ristretta della Turchia, ha un carattere leggermente più diffidente e un aspetto più slanciato. Il Pastore dell’Asia Centrale, invece, presenta una struttura più massiccia e una maggiore diversità genetica dovuta all’ampio territorio d’origine. Entrambi sono eccellenti guardiani, ma l’Alabai mostra spesso un comportamento più riflessivo e una maggiore tolleranza alla convivenza.
Il carattere di questo gigante
L’Alabai è un cane molto equilibrato, dal carattere pacato, ma si attiva prontamente in presenza di minacce. È molto protettivo verso la famiglia e il territorio. A differenza di altri cani da pastore come il Pastore del Caucaso o il Maremmano-Abruzzese, tende a essere meno impulsivo e più osservatore. Tuttavia, il comportamento del Pastore dell’Asia Centrale richiede una gestione esperta. Il suo forte senso del dovere, unito a una capacità decisionale autonoma, lo rende ideale in ambienti rurali.
Il pastore asiatico è pericoloso?
Molti si chiedono se questo cane sia pericoloso. La risposta è: dipende. Il Pastore dell’Asia Centrale non è aggressivo per natura, ma può diventare difficile da gestire senza le giuste attenzioni.
Consiglio Santévet
- Evitate di lasciarlo solo in ambienti affollati o urbani
- Educatelo sin da cucciolo con pazienza e coerenza
- Rivolgetevi a un buon allevatore che selezioni soggetti stabili
- Fate socializzare l’Alabai con altri animali già nei primi mesi
- Assicuratevi che il cane possa svolgere regolari attività di guardia
- Non sottovalutate il suo bisogno di spazio e indipendenza
Seguendo queste precauzioni, il cane può rivelare una sorprendente stabilità e dedizione.
Quanti anni vive un pastore dell’Asia Centrale?
Il Pastore dell’Asia Centrale ha una vita media di 12-14 anni, elevata per un cane di grande taglia. Tuttavia, può essere soggetto a problemi digestivi e cardiaci. Anche diarrea, intossicazioni alimentari o incidenti legati alla protezione del territorio non sono rari. Per questo, è fondamentale disporre di un’assicurazione veterinaria, che copra spese impreviste legate alla salute del cane. Una buona formula assicurativa consente di agire tempestivamente in caso di urgenze, salvaguardando sia il benessere del cane sia la vostra tranquillità economica: scoprite qui quelle di Santévet!