In breve:
- Il gatto Bengala si distingue per l’aspetto atletico, il mantello leopardato e gli occhi magnetici. I colori spaziano dal classico brown spotted al silver, snow, charcoal e blue. Il mantello è corto, setoso e può presentare un riflesso "glitter".
- È un gatto vivace, intelligente e socievole, adatto a famiglie dinamiche. Ama l’acqua, interagisce molto con l’ambiente e ha bisogno di stimoli costanti. Non è aggressivo, ma se annoiato può mostrare comportamenti problematici.
- Può vivere in appartamento solo se ben organizzato, con spazi verticali e gioco quotidiano. Vive in media 12–16 anni, se ben curato. Il prezzo varia da 1000 a 2500 euro a seconda della genealogia.
Come riconoscere un gatto bengala?
Il gatto Bengala si contraddistingue per il mantello maculato, che ricorda il leopardo. I motivi variano da rosette a macchie più uniformi, sempre ben definite su sfondo contrastante. Ha un portamento elegante e un’ossatura solida. Gli occhi, dalla forma a mandorla, sono grandi, spesso verde intenso o dorati, per uno sguardo profondo e magnetico. La coda è spessa, di media lunghezza, con la punta arrotondata e marcata da anelli scuri. Anche le orecchie sono caratteristiche: piccole, arrotondate e orientate leggermente in avanti. Rispetto ad altre razze, come il Siamese o il British Shorthair, presenta un fisico più atletico e slanciato.
Morfologia: dimensioni e peso
Il gatto Bengala è una razza di taglia media o medio-grande. Il peso varia tra i 4 e i 7 kg per le femmine, mentre i maschi possono superare gli 8 kg, pur mantenendo un’ottima agilità. L’altezza al garrese si attesta intorno ai 25-30 cm. Il corpo è lungo, muscoloso e compatto.
I colori del pelo
Il mantello maculato del Bengala è disponibile in diverse varianti cromatiche, tutte riconosciute dagli standard internazionali. I colori principali includono brown spotted tabby: la versione classica, con sfondo marrone dorato e macchie nere o marrone scuro; snow (Seal lynx point, seal sepia, seal mink): variante chiara, spesso con occhi azzurri, che ricorda i felini artici; silver: sfondo bianco o grigio chiaro con rosette nere; charcoal: una variante più scura, con maschera facciale e dorso più marcati, simile al caracal per contrasto visivo e blue, dalle sfumature grigio-bluastre.
Il pelo del Bengala è corto, denso, setoso e spesso presenta una lucentezza detta “glitter” che, esposta alla luce, scintilla. La cura del pelo è semplice e non richiede grandi sforzi.
Che carattere ha il gatto bengala?
Il Bengala è un gatto affettuoso, intelligente e vivace, spesso paragonato al Maine Coon per socialità e capacità di interazione. Secondo l’Associazione Nazionale Felina Italiana (ANFI), è una razza molto adatta a famiglie attive, in grado di stimolarlo sia mentalmente che fisicamente.
Ama partecipare alla vita quotidiana, è curioso e alle volte invadente, con un forte bisogno di esplorare. Il suo istinto predatorio, ereditato dai suoi progenitori selvatici, lo rende particolarmente interessato a giochi e caccia. Ama l’acqua e spesso ci gioca, un comportamento insolito per i gatti domestici in generale, ma comune nella razza Bengala.
Come osservato nel Journal of Feline Medicine and Surgery:
«I Bengala sono tra le razze più attive e richiedono stimoli ambientali superiori alla media dei gatti domestici»
– Journal of Feline Medicine and Surgery, ISFM, 2021, doi: 10.1177/1098612X211034658
Anche l’International Cat Association (TICA) sottolinea come il temperamento del Bengala richieda un ambiente ricco di stimoli e interazione quotidiana.
Come educare un gatto bengala? È aggressivo?
Educare un gatto Bengala richiede costanza e attenzione. È fondamentale offrire stimoli cognitivi: tunnel, giochi interattivi, tiragraffi verticali e orizzontali. Sebbene l’aggressività non sia un tratto tipico di questa razza, un Bengala trascurato o annoiato può sviluppare comportamenti distruttivi. Il Bengala risponde particolarmente bene al rinforzo positivo, mentre punizioni fisiche possono compromettere la fiducia, come sostenuto anche nel Journal of Feline Medicine and Surgery, ISFM.
“Consiglio Santévet: insegnate al vostro Bengala a rispondere al richiamo con piccoli premi alimentari: questa razza risponde particolarmente bene al rinforzo positivo. Non dovreste mai punirlo con urla o punizioni fisiche: è sensibile e reagisce meglio a premi.”
Prezzo medio di un Bengala in Italia
Il prezzo di un gatto Bengala può variare in base al pedigree, alla qualità del mantello e all’allevamento. In Italia, secondo il sito di allevamento di gatti bengala di Montecelio**, il costo medio per un cucciolo si aggira tra i 1000 e i 2500 euro. I soggetti da esposizione o con linee genetiche rare possono raggiungere anche i 3000 euro.
È sempre consigliabile rivolgersi ad allevatori riconosciuti, che garantiscano test genetici, socializzazione precoce e corretta alimentazione nei primi mesi.
Quanto vive questo gatto ghepardo?
Grazie alla selezione attenta degli allevatori e al monitoraggio delle patologie ereditarie, il Bengala gode oggi di buona salute e aspettativa di vita elevata. Come tutte le razze, può essere soggetto a rinotracheite, disturbi gastrointestinali o allergie.
Anche se si tratta di una razza robusta, è importante avere un’assicurazione sanitaria per gatti. Coprire le spese di incidenti quotidiani, malattie croniche, visite veterinarie, vaccinazioni e tosse persistente può fare la differenza in termini di salute e serenità. Non vi rimane che scegliere la formula Santévet più adatta a voi e al vostro gatto!
Prendersi cura dei gattini leopardati
I gattini Bengala sono energici, curiosi e molto espressivi. Durante la crescita, richiedono un’alimentazione bilanciata e controlli veterinari regolari. Il pelo va spazzolato una volta a settimana per rimuovere il pelo morto, anche se tende a non annodarsi. La coda e le orecchie vanno monitorate: una pulizia settimanale con prodotti specifici è sufficiente. Gli artigli crescono rapidamente, quindi è utile fornire tiragraffi e accorciare le unghie ogni due settimane. L’alimentazione del Bengala adulto deve essere proteica e di qualità, con accesso costante ad acqua fresca. Si consiglia una dieta combinata tra cibo umido e secco.
Il Bengala è adatto all’appartamento?
Sì, il Bengala può vivere in appartamento, ma non in ambienti troppo piccoli o privi di stimoli. Serve uno spazio verticale, giochi intelligenti e routine regolari. Non è una razza pigra: il gatto leopardo ha bisogno di movimento e interazione quotidiana. Meglio se ha un balcone protetto o un accesso sicuro all’esterno. A differenza di razze più tranquille, come il Ragdoll, il Bengala mal sopporta la noia. Per questo, vivere in un appartamento richiede una buona organizzazione dell’ambiente e tempo da dedicare al gioco.
Fonti:
https://www.anfitalia.it/razze/bengala.html
https://www.tica.org/breeds/browse-all-breeds?view=article&id=854:bengal-breed&catid=79
https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S1098612X1100091X
Citazione esperto:
https://journals.sagepub.com/doi/full/10.1177/1098612X211034658